S'ode a destra uno squillo di tromba

a sinistra risponde uno squillo

d'ambo i lati calpestio rimbomba

Antonio Boccuzzi e Ciro Argentino.

 Il primo nome è quello dell’operaio della thyssen scelto da Veltroni per la lista del PD, il secondo è un altro operaio, sempre della thyssen, scelto da Diliberto per occupare il suo posto nelle liste del Partito Comunista. Oliviero Diliberto cioè, ha rinunciato alla sua candidatura, come capolista,  per fare posto ad un operaio che avrà così la certezza di essere eletto.

Sembrerebbe un atto di normale altruismo, ma in effetti non lo è, perchè Diliberto, rinunciando alla sua candidatura, come capolista a Torino, per Ciro Argentino, non ha la possibilità di essere eletto in altra circoscrizione, pertanto esce dalla "casta" per tornare a fare il suo mestiere di docente universitario, rinunciando di fatto a tutte le prebende e a tutti i profitti (enormi, contemplati legalmente?, vergognosamente gonfiati, fino a contemplare la nomina di due portaborse, per non parlare di viaggi gratis, rimborsi, pasti gratis, alloggi) che stanno sotto gli occhi di tutti e che nessuno ha il coraggio di denunciare, come se fossero semplicemente normali e legali.

Non è questo il caso di soffermarsi sulla vergognosa rapina dei signori politici a danno di tutti i contribuenti, ma il gesto compiuto da Diliberto, da non confondere con la rinuncia di Mastella, merita un elogio alla correttezza, di una persona che con un gesto apparentemente semplice, ha voluto significare il suo credo nella classe operaia, in maniera diversa da come in precedenza era stata interpretata da Veltroni, e , cosa ancora più importante, ha dato una lezione di stile ai signori colleghi tutti dei vari partiti; Quelli cioè, che si affannano per presentarsi contemporaneamente in diversi collegi elettorali, senza rinunciare a nulla per ritagliarsi una fetta maggiore di potere politico, facendo entrare spesso, nella corsa alle elezioni, per i vari gradi di potere locale, provinciale, regionale, nonchè per camera e senato, anche amici, parenti e conoscenti, per una più ampia spartizione del denaro pubblico.

Non condivido le sue idee politiche, ma desidero esprimere ugualmente un grazie al prof. Oliviero Diliberto, che con un gesto semplice riaccende la speranza di ritrovarci con gente diversa dalla "casta" e chissà, che nel futuro, non si possa mettere anche un limite alle ripetute rielezioni per camera e senato, di personaggi ormai famosi, che continuano a calcare la scena politica da diversi lustri, come i migliori despoti, dittatori, tiranni che calpestano e infangano la democrazia italiana.