GABRIELLA ALEMANNO
Premiate le uova di struzzo di Lady Alemanno
Mario Monti
ieri ha perso una grande occasione. Il presidente del Consiglio ha confermato i
capi delle Agenzie fiscali e alcuni dirigenti ministeriali nonostante il sistema
dello
spoil system
gli avrebbe permesso di fare piazza pulita rispetto all’era berlusconiana. In
alcuni casi la conferma era una scelta condivisa, in altri il governo ha dovuto
tener conto della maggioranza traballante.
In un caso si è passato il limite della decenza: la conferma di
Gabriella Alemanno
all’Agenzia del Territorio è l’epitaffio sull’era della sobrietà. Quella nomina
“su proposta del ministro dell’Economia”,
cioè Monti, è inaccettabile per chi ha letto le note spese pazze dell’Agenzia,
rivelate dal
Fatto.
Sotto la guida del direttore Alemanno i costi di rappresentanza e comunicazione
sono aumentati da 100 mila euro a
oltre un milione l’anno.
Lady Alemanno, detta anche “Alè-magno”, ha consumato pranzi per migliaia di euro
nei migliori ristoranti d’Italia e ha sperperato decine di migliaia di euro per
sponsorizzare mostre, convegni ed eventi come il Meeting di Rimini (50 mila
euro) dove saliva sul palco come oratrice e si faceva notare a spese nostre. Per
non parlare dei gioielli e delle celeberrime uova di struzzo donate a non meglio
precisate autorità straniere. A Cortina, dopo aver speso 42 mila euro per
sponsorizzare la manifestazione alla quale era invitata con il fratello, ha
pagato la cena per entrambi. Con i soldi pubblici.
Cosa deve fare di più
un dirigente per non essere confermato da Monti?
Il premier aveva promesso di approfondire il dossier nella conferenza di fine
anno tra una risatina e l’altra. Invece
non ha fatto nulla
e ha confermato al suo posto un simile campione dello spreco. È stata aperta
solo un’inchiesta dal servizio Audit dell’Agenzia del Territorio. Per scoprire
chi ha passato le
carte al
Fatto,
però. Non certo per capire chi andava a cena a Venezia con Gabriella Alemanno e
altri commensali illustri al ristorante Fiore pagando 850 euro. A quella cena
c’era anche
il capo del servizio Audit.
Ma a Monti questo (forse) non interessa.
Il
Fatto Quotidiano, 4 febbraio 2012
Gabriella Alemanno, ha speso migliaia di euro in pranzi e cene di rappresentanza pagati con la sua carta di credito aziendale. A spese del contribuente. La sorella del sindaco di Roma Gianni Alemanno, nominata a capo dell’Agenzia dal governo Berlusconi nel 2008, dopo essere passata prima dal Secit e dai Monopoli (sempre su nomina dei governi Berlusconi)
Sorella del sindaco di Roma riveste dal 2008 l'incarico di direttore dell'AGENZIA DELLE ENTRATE
Premiate le uova di struzzo di Lady Alemanno
Mario Monti
ieri ha perso una grande occasione. Il presidente del Consiglio ha confermato i
capi delle Agenzie fiscali e alcuni dirigenti ministeriali nonostante il sistema
dello
spoil system
gli avrebbe permesso di fare piazza pulita rispetto all’era berlusconiana. In
alcuni casi la conferma era una scelta condivisa, in altri il governo ha dovuto
tener conto della maggioranza traballante.
In un caso si è passato il limite della decenza: la conferma di
Gabriella Alemanno
all’Agenzia del Territorio è l’epitaffio sull’era della sobrietà. Quella nomina
“su proposta del ministro dell’Economia”,
cioè Monti, è inaccettabile per chi ha letto le note spese pazze dell’Agenzia,
rivelate dal
Fatto.
Sotto la guida del direttore Alemanno i costi di rappresentanza e comunicazione
sono aumentati da 100 mila euro a
oltre un milione l’anno.
Lady Alemanno, detta anche “Alè-magno”, ha consumato pranzi per migliaia di euro
nei migliori ristoranti d’Italia e ha sperperato decine di migliaia di euro per
sponsorizzare mostre, convegni ed eventi come il Meeting di Rimini (50 mila
euro) dove saliva sul palco come oratrice e si faceva notare a spese nostre. Per
non parlare dei gioielli e delle celeberrime uova di struzzo donate a non meglio
precisate autorità straniere. A Cortina, dopo aver speso 42 mila euro per
sponsorizzare la manifestazione alla quale era invitata con il fratello, ha
pagato la cena per entrambi. Con i soldi pubblici.
Cosa deve fare di più
un dirigente per non essere confermato da Monti?
Il premier aveva promesso di approfondire il dossier nella conferenza di fine
anno tra una risatina e l’altra. Invece
non ha fatto nulla
e ha confermato al suo posto un simile campione dello spreco. È stata aperta
solo un’inchiesta dal servizio Audit dell’Agenzia del Territorio. Per scoprire
chi ha passato le
carte al
Fatto,
però. Non certo per capire chi andava a cena a Venezia con Gabriella Alemanno e
altri commensali illustri al ristorante Fiore pagando 850 euro. A quella cena
c’era anche
il capo del servizio Audit.
Ma a Monti questo (forse) non interessa.
Il
Fatto Quotidiano, 4 febbraio 2012
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Più informazioni su: agenzia del Territorio, Catasto, Gabriella Alemanno, Gianni Alemanno, Isabella Rauti
Dai 7mila calendari alle cene da 800 euro
La lista completa delle spese del Catasto
Non si tratta solo di un problema di uova di struzzo. Ieri il Presidente del
consiglio Mario Monti
ha ironizzato sulla domanda del nostro
Stefano Feltri ma ha
promesso anche di esaminare con attenzione -“nella fase uno e mezzo” – il plico
di ricevute che Il Fatto
ha preparato per lui. Non avendo avuto modo di consegnarlo agli sherpa del
premier nella concitazione della conferenza, abbiamo pensato di metterlo on line
così Monti potrà farsi un’idea di come si applica il comandamento della sobrietà
nell’Agenzia del Territorio
che dipende direttamente dal suo ministero, quello dell’Economia.
Ovviamente, per permettere non solo al presidente Monti ma a tutti i lettori di
farsi un’idea, abbiamo pensato di pubblicare sul
fattoquotidiano.it
tutte le note spese in nostro possesso. Sono centinaia di pagine, d’altronde,
complessivamente, le spese di rappresentanza e di comunicazione istituzionale
(in passato ferme sotto i
100mila euro) nell’anno
2011 supereranno il
milione di euro.
In alcuni casi si tratta di piccoli importi (quasi offensivi) vista l’autorità a
cui sono rivolte le attenzioni. Per esempio c’è una nota spese di 50 euro per un
piccolo omaggio al Capo dello Stato (“regalo istituzionale in occasione del
decennale delle agenzie fiscali”, scontrino 21 marzo 2011) che appare quasi
irriguardoso visti gli importi dei pranzi alla Bottega di Montecitorio o da
Filippo La Mantia della direttrice dell’Agenzia. In altri casi invece le note
spese difficilmente si giustificano in un momento in cui si chiedono sacrifici a
tutti. La legge del 2001 che ha imposto lo
spoil system impone a
Mario Monti di confermare i direttori delle agenzie fiscali entro
90 giorni. Proprio
all’Agenzia diretta da Miss Alemanno, ribattezzata miss Alé-magno dopo la
pubblicazione dell’articolo del Fatto sui suoi pranzi, il premier ha affidato la
delicata missione di revisionare le rendite sulle quali tutti gli italiani
pagano le tasse immobiliari. Prima di fare la sua scelta sarà bene che il
presidente del consiglio verifichi bene come l’Agenzia sta usando la sua
autonomia di spesa.
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Nelle centinaia di pagine ci sono decine di ricevute per pranzi nei migliori
ristoranti di Roma. Quelle richieste dall’area comunicazione riportano quasi
sempre i nomi dei commensali. Spesso sono giornalisti invitati a pranzo
dall’ufficio stampa dell’Agenzia e che magari non sapevano nemmeno di essere
ospiti dello Stato. Invece nelle sue note spese il direttore dell’Agenzia del
Territorio spesso non spiega con chi ha mangiato e soprattutto perché ha pagato
con i nostri soldi.
Il direttore della comunicazione, che ha firmato molte ricevute, attestandone
quindi la finalità pubblica, è un subordinato della direttrice si chiama
Mario Occhi.
Contattato dal Fatto Quotidiano,
spiega così la sua firma a favore della Alemanno: “Il direttore mi comunica le
spese e i commensali e io sottoscrivo le note perché vi ravviso le esigenze
istituzionali”.
Non è chiaro se Occhi ogni volta si faccia dire da Miss Alemanno il nome del
commensale, senza riportarlo nella nota su richiesta del suo capo. Una cosa però
è certa: se è comprensibile che i giornalisti investigativi o gli agenti segreti
non indichino i commensali nelle loro note spese, non si comprende tanto mistero
per Gabriella Alemanno
che dirige non la
Cia o
Report ma il
Catasto, che dovrebbe essere il tempio della trasparenza.
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Inoltre lasciano perplessi le sponsorizzazioni di notevole importo ai convegni ai quali Gabriella Alemanno parla nella veste di oratrice. Le spese per Cortinaincontra (42mila euro) o per il Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione (51mila euro) sono utili all’Agenzia o al suo direttore? Nelle due manifestazioni Gabriella Alemanno, come era previsto nell’accordo della sponsorizzazione, ha potuto parlare dal palco. A Cortina l’Agenzia del Territorio ha pagato la cena persino ad operatori privati dell’Ance e di Scenari immobiliari e pure a un sindaco che per puro caso è anche il fratello del direttore, Gianni Alemanno. Se Gabriella Alemanno non avesse pagato con i soldi pubblici 42mila euro alla manifestazione di Enrico Cisnetto, sarebbe mai stata intervistata da Vittorio Feltri davanti alle signore ingioiellate? Se non avesse pagato di tasca sua la cena da 800 euro al fratello e agli imprenditori privati del settore, sarebbe stata trattata da tutti come una regina del mattone? Se non avesse speso altri 50mila euro per finanziare il meeting di Rimini le avrebbero dato tanto spazio? Se non pagasse 22mila e 800 euro alla Adn Kronos Comunicazione per “supporto informativo multimediale” l’agenzia di stampa di Pippo Marra la tratterebbe così bene?
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Poi ci sono le spese spicciole. Sorvoliamo sulla destinazione del Blackberry da 589 euro, sull’Iphone 4 da 32 gb pagato 800 euro, comprensivo di “bumper”, o sull’abbonamento Sky, intestato a una persona fisica (Cristiana Pattumelli, responsabile direzione pianificazione e controllo) anche se usato nei locali dell’Agenzia, ma era davvero necessario spendere 21mila e 630 euro per 7mila, ripetiamo 7mila calendari da parete e 11mila, ripetiamo 11 mila calendari da tavolo?